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Pier Paolo Pasolini: Mamma Roma. Mostra fotografica

Mamma-Roma

Mostra con fotografie di Divo Cavicchioli e Angelo Novi

La mostra, organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Bratislava in collaborazione con il Centro Cinema di Cesena e il Kino Lumière di Bratislava, porterà i visitatori sul set di Mamma Roma, celebre film diretto nel 1962 da Pier Paolo Pasolini e interpretato da Anna Magnani, che venne presentato nello stesso anno alla XXIII Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Presentata al Kino Lumière di Bratislava nel mese di marzo, in concomitanza con il100° anniversario della nascita di Pasolini, la mostra toccherà ora diversi centri attraverso la Slovacchia, grazie alla collaborazione con alcuni dei principali club cinematografici:

Kino Úsmev, Hlohovec           22. 8. – 28. 9. 2022
Kino Akropola, Kremnica       01. 10. – 28. 10. 2022
Kino Pezinok, Pezinok           10. 11. – 3. 11. 2022
Kino Metro, Trenčín                9. 12. 2022 – 28. 2. 2023

Mamma Roma è il secondo film di Pasolini e costituisce il nucleo centrale della “trilogia romana” (Accattone, Mamma Roma, La ricotta), che nasce dall’amore di Pasolini per gli ultimi, dall’attenzione con cui cerca di dare voce alle periferie di una città e di un paese che stanno rapidamente cambiando volto. Le borgate romane entrano così nel cinema italiano, da Casal Bertone al Quadraro, al Parco degli Acquedotti.

Per interpretare Mamma Roma Pasolini volle sin da subito Anna Magnani, volto storico del cinema italiano. Il suo personaggio è quello di una prostituta con un grande cuore di madre, che tenta la strada del riscatto per poter dare un nuovo futuro al figlio Ettore (interpretato da Ettore Garofalo). Comprata una casa alla periferia di Roma, si aggiudica un banco al mercato rionale, ma nonostante la sua battaglia per una nuova vita non potrà comunque salvare il figlio. Il film trae spunto anche da un fatto di cronaca: la tragica morte di Marcello Elisei, giovane detenuto del carcere di Regina Coeli, che tanto commosse e impressionò Pasolini da ispirare il finale della pellicola.

Le foto del set, in arrivo dal Centro Cinema di Cesena, sono state scattate da Divo Cavicchioli (1924 – 1996) e Angelo Novi (1930 – 1997), che collaborarono con Pasolini dietro le quinte di vari film (Novi in Il Vangelo secondo Matteo e Teorema, solo per citarne alcuni, e Cavicchioli in Uccellacci e uccellini). Attribuire i singoli scatti all’uno o all’altro dei due autori è a tutt’oggi difficile, ma un indizio potrebbe arrivare dalle apparecchiature utilizzate. Cavicchioli prediligeva una Rolleiflex (negativo quadrato, 6×6), mentre Novi, provenendo dal fotogiornalismo, utilizzava una Leica (negativo rettangolare, 35 mm). Volendo azzardare, potremmo attribuire gli scatti quadrati a Divo Cavicchioli, quelli rettangolari ad Angelo Novi.

Divo Cavicchioli

Nato a Cecina il 25 ottobre 1924, Divo Cavicchioli si trasferisce con la famiglia a Roma nell’immediato dopoguerra, abbandonando un impiego nelle ferrovie. Nella capitale si appoggia allo studio fotografico di Malandrino, marito di una cugina, e comincia a muovere i primi passi nella professione.

Agli inizi degli anni ’50 apre il suo primo studio ed entra in contatto col mondo del cinema. Dopo essere stato, nel 1952, factotum di Germi sul set di Il brigante di Tacca del lupo darà il via alla carriera di fotografo di scena che lo renderà uno dei professionisti più apprezzati e che lo porterà a lavorare con diversi registi, quali Germi (L’uomo di paglia, Divorzio all’italiana, Sedotta e abbandonata), Pasolini (Mamma Roma, Uccellacci e uccellini), Montaldo (Tiro al piccione), Vancini (La lunga notte del ’43), Scola (La congiuntura) e Ferreri (L’harem, L’udienza).
Nella sua lunga filmografia rientrano anche molti film di genere, dalle commedie ai western, i cui set ama particolarmente. Una svolta nella sua vita privata e professionale avviene con Queimada (1969) di Gillo Pontecorvo, film realizzato a Cartagena, in Colombia e che Cavicchioli segue in tutte le fasi. Innamoratosi della città, vi si trasferisce definitivamente nel ’78. Là apre un ristorante, si risposa (dopo essere rimasto vedovo) ed ha una nuova figlia. Nel 1986 interpreta un piccolo ruolo in Cronaca di una morte annunciata di Francesco Rosi, film girato nel suo nuovo Paese di adozione. Muore nella città colombiana nel 1996.

Angelo Novi

Angelo Novi nasce il 9 giugno 1930 a Lanzo D’Intelvi in provincia di Como. Figlio di un ingegnere, rimane orfano del padre a 13 anni. Trasferitosi con la madre ed il fratello maggiore a Milano, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Si iscrive poi alla facoltà di Architettura che abbandona per dedicarsi alla fotografia. Nel 1952 inizia a collaborare come fotoreporter con l’agenzia Publifoto di Milano e approda poi a «Il Giorno», quotidiano per cui effettua diversi reportage compreso quello di Budapest nel 1956. Con Simonetta Borsini, sposata nel 1959, si trasferisce a Roma, dove nasceranno le figlie Francesca (nel 1963) e Livia (nel 1965). Qui Angelo passa alla Dufoto e poi all’agenzia, Studium. Nel frattempo Novi ha cominciato a documentare qualche set, per conto prima di Pierluigi (uno special su Era notte a Roma di Rossellini) e poi di Divo Cavicchioli (Mamma Roma di Pasolini). Il cinema diventa la sua professione principale con le collaborazioni con Comencini, Zurlini, Bolognini, Lattuada. Costruisce duraturi sodalizi con Pier Paolo Pasolini (Comizi d’amore, Sopraluoghi in Palestina, Il vangelo secondo Matteo, La terra vista dalla luna, Che cosa sono le nuvole? e Teorema), Sergio Leone (Il buono, il brutto, il cattivo, C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta in America) e Bernardo Bertolucci (Il conformista, Ultimo tango a Parigi, Novecento, La tragedia di un uomo ridicolo, L’ultimo imperatore, Il tè nel deserto, Il piccolo Buddha, Io ballo da sola). Nel suo curriculum figurano anche diversi western all’italiana. Muore a Lanzo D’Intelvi nel 1997.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Bratislava
  • In collaborazione con: Kino Úsmev, Hlohovec; Kino Akropola, Kremnica; Ki