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Dante 700 tra Italia e Slovacchia

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Incontri online con personalità, slovacche ed italiane che parlano del loro lavoro ed esperienze collegate al Sommo Poeta.

Protagonisti: Alessio Martinoli, attore e regista teatrale, Michal Denci, docente all’Accademia delle Arti Performative di Bratislava, Marek Ormandik, artista che ha illustrato il libro sull’Inferno di Dante, Miroslav Cipár, artista che ha illustrato la nuova edizione slovacca della Divina Commedia, Miroslava Vallová, traduttrice e Presidente della Soc. Dante Alighieri slovacca, Táňa Kusá conduttrice radiofonica e critica letteraria.

A 700 anni dalla morte, la figura di Dante Alighieri è un mito per chi anche solo superficialmente conosce la sua opera. Ma quanto sappiamo di lui e qual è la sua attualità? Pensiamo a lui come all’animo fiero ed esiliato che, vestito di rosso, cammina pensieroso. Com’era il vero rapporto con Beatrice e con le altre donne della sua vita? E perché il suo capolavoro – la Divina Commedia – nonostante sia passato così tanto tempo continua a parlarci?

Nelle sue opere convergono tutti gli aspetti (sociali, filosofici, religiosi, politici, artistici e scientifici) della vita del Medioevo. Nei suoi testi egli affronta temi e valori universali e tutti questi aspetti rendono l’opera dantesca assolutamente moderno ancora oggi.

Uno dei suoi meriti è anche quello di essere stato il fondatore della lingua comune d’Italia. L’attualità di Dante riguarda per di più la vigorosa determinazione critica con cui egli colpì la società a lui contemporanea e che lo induceva a rivolgersi contro quei valori, riassumibili nella logica prioritaria del guadagno, che i secoli futuri avrebbero visto espandersi, in maniera estrema, fino ai nostri giorni.

Il Sommo Poeta era fenomenale perfino per avere una memoria da elefante e una mente enciclopedica, infatti egli si occupava, in maniera approfondita, e non superficiale di tanti elementi emersi nei suoi lavori.

Dante come si suol dire fa tuttora tendenza. Lo dimostrano i seguitissimi appuntamenti televisivi RAI di Roberto Benigni che raccolgono l’eredità delle suggestive letture dantesche degli attori Giorgio Albertazzi, Carmelo Bene e Vittorio Gassman.

Dante è una figura davvero andata oltre la sua epoca, che ha viaggiato nel tempo, nell’oltretomba e ancora oggi ispira milioni di persone. E’ raffigurato sulla moneta italiana da 2 Euro; tante persone si sono occupate di lui: dal compositore Franz Liszt ad artisti come Delacroix e Dante Gabriel Rossetti, dall’industria del cinema con film come “Seven” o “Hannibal”, fino ad arrivare ai fumetti giapponesi o al Topolino di Disney, ai videogiochi o a bestseller come “Inferno” dello scrittore Dan Brown.

“La Divina Commedia è un libro che tutti dobbiamo leggere. Non farlo significa privarci del dono più grande che la letteratura può offrirci, significa condannarci a uno strano ascetismo. Perché negarci la gioia di leggere la Commedia? Oltretutto non è una lettura difficile. È difficile ciò che sta dietro la lettura: le opinioni, le discussioni; ma il libro in sé è un libro cristallino. E poi c’è il personaggio centrale, Dante, che è forse il personaggio più vivido di tutta la letteratura” sono le parole del Nobel argentino Jorge Luis Borges che aveva assimilato l’italiano dantesco leggendo in tram, a Buenos Aires, la Divina Commedia con traduzione a fronte in inglese.

17 giugno: Alessio Martinoli e Michal Denci
21 giugno: Miroslav Cipár
28 giugno: Marek Ormandik
5 luglio: Miroslava Vallová e Táňa Kusá

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Bratislava