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Incontro letterario con la scrittrice Nadia Terranova

UNO

Nadia Terranova, Addio fantasmi (Einaudi, 2018) / Zbohom prízraky (Inaque, 2019)

Addio fantasmi è un libro sulla perdita e sull’aspirazione a superarla: “tutti desideriamo qualcuno che ci ha lasciato, vorremmo con lui prendere un’ultima volta un bicchiere di vino fra i tavoli di un vicolo, fargli ancora le domande che gli abbiamo già fatto, abbandonarci al tepore, agli abbracci, a un profumo perduto, ispido e familiare, così come ci appare in sogno perché non potrebbe accadere nella realtà? Una volta, una volta soltanto.”

Un romanzo catartico per chi l’ha scritto e per chi lo legge, per la sua capacità di dar corpo ai fantasmi, a tutti i fantasmi, non solo ai propri, con una lingua meravigliosamente evocativa nella sua concretezza.

Nadia Terranova nasce a Messina nel 1978, studia alla facoltà di Filosofia della sua città ottenendo il dottorato in storia moderna. Nel 2003 si trasferisce a Roma, dove abita tutt’oggi e dove si dedica alla sua professione di scrittrice. A partire dal 2012 pubblica cinque libri per ragazzi, fra i quali Bruno. Il bambino che imparò a volare, ispirato alla vita di Bruno Schulz, scrittore ebreo polacco. Nel 2015 viene pubblicato Gli anni al contrario, definito da Roberto Saviano uno dei migliori libri dell’anno e vincitore di numerosi premi quali Bagutta Opera Prima, Brancati, Fiesole, Grotte della Gurfa.

Il suo ultimo romanzo Addio Fantasmi, già in corso di traduzione in venticinque Paesi, è stato acquistato dalla casa editrice americana Seven Stories e la sua traduzione sarà affidata ad Ann Goldstein, traduttrice anche di tutti i romanzi della Elena Ferrante.

Ad inizio luglio 2019, sempre con Addio Fantasmi, vince la settima edizione del Premio Letterario Nazionale Subiaco Città del Libro.

Il romanzo è stato tra i cinque finalisti della 73ª edizione del Premio Strega.