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Marta Cuscunà: La semplicità ingannata

Marta

Spettacolo teatrale satirico per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne

Seconda tappa del progetto sulle Resistenze femminili in Italia

Liberamente ispirato alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine

di e con Marta Cuscunà

Assistente alla regia: Marco Rogante 

Realizzazioni scenografiche: Delta Studios Elisabetta Ferrandino;

Co-produzione: Centrale Fies, Operaestate Festival Veneto

Marta Cuscunà fa parte del progetto Fies Factory

Nel Cinquecento avere una figlia femmina era un problema: una parte del patrimonio economico se ne andava al momento del matrimonio. Certamente una figlia bella e sana era economicamente vantaggiosa perché poteva essere accasata con una dote modesta, mentre una figlia meno appetibile o con qualche difetto fisico prevedeva esborsi assai più salati. Purtroppo però, in tempi di crisi economica, il “mercato matrimoniale” subì un crollo e alla continua inflazione delle doti si dovette porre rimedio trovando una soluzione alternativa per sistemare le figlie in sovrannumero: la monacazione forzata.

Le monache del Santa Chiara di Udine attuarono una forma di resistenza davvero unica nel suo genere. Queste donne trasformarono il convento in uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero con un fervore culturale impensabile per l’universo femminile dell’epoca. Le varie istituzioni del tempo cercarono con forza di ristabilire un ferreo controllo sul convento e su quella comunità di monache, ma le Clarisse riuscirono a resistere per anni facendosi beffe del potere maschile e delle autorità religiose, creando, dentro il Santa Chiara, un’alternativa sorprendente per una società in cui le donne erano escluse da ogni aspetto politico, economico e sociale della vita.

La semplicità ingannata racconta da quali semi è nata la rivendicazione delle donne nel Cinquecento, nel tentativo di ridare slancio a una rivoluzione di cui non sentiamo più il bisogno, e forse non per un caso fortuito. La semplicità ingannata parla del destino collettivo di generazioni di donne e della possibilità di farsi “coro” per cambiarlo.

Marta Cuscunà (1982) nata a Monfalcone si è avvicinata al teatro con il laboratorio Fare Teatro ideato e condotto dall’attrice Luisa Vermiglio e si è formata con Prima del Teatro, Scuola Europea per l’Arte dell’Attore. Nel 2009 ha vinto il Premio Scenario Ustica con il suo primo lavoro “È bello vivere liberi!”. Nel 2012 ha ricevuto la menzione d’onore al Premio Eleonora Duse con “La semplicità ingannata”, vincitore del Premio Last Seen 2012.

Il suo lavoro “Sorry, Boys” è vincitore del Premio Rete Critica 2017.

Marta Cuscunà nel 2016 è stata finalista ai Premi Ubu come migliore attrice/performer.

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